"Pubblicità, censura preventiva"

02Ago

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la Repubblica

Mai più pubblicità offensive o violente per le strade di Roma. Sarà una speciale "commissione censura", composta da personale comunale, a valutare preventivamente tutte le réclame che compariranno sui cartelloni e i muri della città. Se supereranno l´esame, riceveranno il via libera all´affissione, altrimenti saranno rispedite al mittente e, dunque, oscurate.

È quanto prevede la mozione bipartisan depositata in consiglio comunale che dovrebbe essere messa ai voti oggi, dopo l´ennesima seduta andata buca ieri per mancanza di numero legale. Lo spunto sono i manifesti che il 10 febbraio scorso il sindaco Alemanno ordinò di rimuovere - dopo che un´analoga decisione era stata presa a Napoli e a Milano - perché «così si offende la dignità delle donne». Per promuovere un marchio di abbigliamento, infatti, erano stati ritratti due poliziotti nell´atto di perquisire con modi assai spicci una coppia di ragazze in abiti succinti.

E siccome «la pubblicità non veicola soltanto marchi industriali, ma trasmette stili di vita e modelli di comportamento, spesso seguiti senza riflettere, in particolare dagli adolescenti», il capogruppo pdl Dario Rossin, quello di "Amore per Roma" (ex Idv) Gilberto Casciani e il consigliere pd Mirko Coratti hanno invitato l´aula Giulio Cesare a valutare «ogni utile iniziativa volta alla costituzione di una Commissione tecnica ad hoc, al fine di evitare l´incentivazione alla violenza, all´indecenza ed alla volgarità e di salvaguardare la dignità e la rispettabilità delle persone».

Nobile il fine, più dubbio il metodo. Tanto più che ieri un´altra campagna vietata dal Campidoglio - quella di Current tv, il canale satellitare di Al Gore che aveva scelto come simbolo una bibbia traforata da proiettili - è stata "assolta" dal Gran Giurì della pubblicità. Ma i firmatari della mozione consiliare non intendono recedere. «Prevenire è sempre meglio che curare» spiega Casciani.

«Meglio evitare che messaggi sbagliati o di cattivo gusto raggiungano i giovani: se si interviene ex post, due o tre giorni dopo l´affissione, il danno è ormai fatto. Mentre una commissione a costo zero perché formata da sociologi, psicologi ed esperti di comunicazione comunali li può fermare prima, agisce contro il degrado e a favore della pubblica morale». Simile il ragionamento del consigliere d´opposizione. «Con tutto quello che succede nel Paese, è importante dare un segnale di rispetto per l´individuo», dice il pd Mirko Coratti: «Non sono un bacchettone, ma mi sembra giusto che siano dei tecnici a valutare i messaggi che la pubblicità manda ai cittadini. È anche un preciso avvertimento politico che noi lanciamo ai marchi: non è che solo perché pagano, possono permettersi qualsiasi cosa».

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